Il Dendronaturalismo – La fase creativa di Rossi, che definirei dendronaturalistica mette l’attenzione sui tronchi macerati, contorti, nodosi di ulivi e castagni, il bruno, l’arancio, il giallo paglierino, ma anche il bianco glaciale un azzurro trasparente sono appunto familiari a chi passeggia, corre, lavora sotto le fronde ombrose estive o i secchi rami invernali. Rossi non guarda più al paesaggio, non lo interessa più, ma sceglie il particolare, lo seleziona, lo ingrandisce e lo fa proprio; la corteccia, l’incavo di un tronco vuoto, svuotato eppure resistente, saldo occupano tutto lo spazio della tela, il punto luce esterno ne mette in risalto una parte. La pianta secolare è testimone muto e immobile del vissuto umano, del lavoro, della fatica, del piacere, delle passioni, della morte degli esseri viventi che intorno ad essa hanno condotto la propria esistenza. Non si tratta di foglie dalla breve vita e neanche di rami, che l’uomo facilmente piega al proprio volere, ma di tronchi saldi, che continuano a vivere assorbendo nutrimento dal terreno nonostante il mondo intorno cambi in modo frenetico.
Alessandra Corsi
Storica e critica d’arte